
Coronavirus e Fake News: binomio pericoloso
Aprile 6, 2020
Fake news pandemiche
Ci siamo riversati sul digitale, l’unica finestra attuale sul mondo. E, nel momento in cui l’abbiamo fatto, c’è stato un diffondersi (è proprio il caso di utilizzare questo termine) di notizie. Per aggiornare, per informare, per comunicare. Tra le tante pullulano, ahimè, quelle false, altrimenti conosciute come fake news.
Il loro obiettivo? Aumentare il panico, la confusione tra gli utenti e generare visualizzazioni.
Vitamina C e dintorni
C’è un eccesso di notizie e comprendere quali siano quelle veritiere risulta sempre più difficile. Le fake news girano ovunque: da Facebook a Instagram agli audio su WhatsApp. C’è chi propone la vitamina C per debellare il Coronavirus, chi consiglia di fare un respiro profondo per comprendere se si è positivi al COVID-19 e chi parla di contagiati che non esistono.
Il troppo stroppia
Complotti, voci di medici-non-medici, amministratori-non-amministratori: anche in WhatsApp arrivano notizie false, che altro non fanno che disinformare e strumentalizzare una pandemia grave. Per non parlare dei potenti strumenti di montaggio video che permettono di tagliare e rimontare a piacimento frame di video girati chissà quando e che ora tornano utili agli sciacalli.
Come riconoscere le fake news?
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Informarsi solo sulle fonti ufficiali
È un attimo cadere nelle trappole de Il Quotidaino, Voxnews, Devinformarti, Gazzetta della Sera. Sono siti di bufale e di disinformazione. È per questo che ricordiamo, a gran voce, di affidarsi solo ai siti ufficiali (governo.it oggi più che mai).
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I cavalieri… “smascherati”
Ossia: chi sta smascherando le fake news. Un ottimo lavoro lo stanno facendo Valigia Blu, ma anche bufale.net e Butac.
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Leggere
Spesso le condivisioni di fake news derivano da approssimazione e superficialità dell’utente che non si è soffermato a leggere la notizia con attenzione. Ritorniamo a leggere in maniera critica.
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Qualcosa non torna?
Se non si è certi di quanto si sta leggendo, NON condividere.