Digital workplace: il lavoro via digitale

Aprile 24, 2020

Scrivanie digitali.

Dove socialità, tecnologie avanzate e connessione “prestante” vanno di pari passo.

Si scrive Digital Workplace, si traduce con luogo di lavoro digitale, se ne parla oggi in maniera ampia e diffusa. 

Ma cosa è?

Più “che cosa è?”, la domanda corretta da porsi è “che cosa permette di fare?”.

Un luogo di lavoro digitale, infatti, non è una scrivania con tazze di caffè che lasciano aloni, penne e fogli sparsi ovunque, ma un “ecosistema di piattaforme e servizi aziendali” (come definito dall’analista franco statunitense Jane McConnel) che fa sì che i colleghi condividano, lavorino assieme, comunichino, sviluppino servizi e prodotti attraverso una leadership proattiva, anche se dislocati in sedi diverse. 

Sociale e digitale

C’è un dato significativo che emerge da una lettura dei Digital Workplace da parte di Sam Marshall, proprietario di ClearBox Consulting e da oltre 18 anni specializzato in intranet e ambienti di lavoro digitali grazie alla collaborazione con aziende del calibro di Sony e GSK, e che si riassume in due parole: tecnologie e persone.

Il lavoro digitale sarà efficiente nel momento in cui livello tecnologico (connessione, app, supporti digitali) e benessere sociale dei dipendenti andranno di pari passo. Solo così può essere assicurato un contesto efficiente per sviluppare strategie capaci di risolvere le esigenze dei clienti finali.

In sintesi, migliorando l’esperienza dei dipendenti si arriverà al miglioramento dell’esperienza dei clienti.

Creatività tecnologica

Il luogo di lavoro digitale permette di operare da remoto (pratica che stiamo iniziando a conoscere molto bene tutti, no?!) e di essere produttivi e creativi da qualsiasi posto del mondo o… di casa. 

Il vantaggio? La tecnologia è adattabile all’utilizzo che ne vuole fare l’utente. Sarà lui a scegliere con creatività come utilizzarla al meglio per essere più fruttuoso e collaborativo con i colleghi. 

Va messo in conto, però, che ogni trasformazione digitale comporta degli adattamenti tecnologici (come siamo messi a livello di connessione, ad esempio? Ci sono ancora zone in digital divide?) e la revisione di alcuni processi (altrimenti detti “tradizioni”) aziendali.

E nel futuro?

I vantaggi dei Digital Workplaces, da chi già li mette in atto, sono dimostrati: maggiore agilità del team, aumento del coinvolgimento dei dipendenti, migliore collaborazione e produttività.

Secondo voi, quando il virus sarà debellato e ci sarà un graduale ritorno alla normalità, concepiremo in maniera diversa il lavoro e, soprattutto, i luoghi di lavoro?