
Emergenza Scuola: connettersi e informarsi è per tutti?
Aprile 20, 2020
Ad oggi non è stabilito il giorno di rientro tra i banchi di scuola e così l’intero anno scolastico è da rivedere e riprogrammare.
Per fortuna, sono moltissime le scuole che si sono attrezzate con sale virtuali e connessioni in streaming.
Così, la gran parte dei docenti si è dovuto adattare alle lezioni online, perché la formazione dei ragazzi oggi passa attraverso una connessione e uno schermo.
Dall’emergenza sanitaria all’emergenza scolastica
Per formarsi, dunque, sono ora necessari due strumenti: un supporto (tablet o pc) e una connessione.
Ma siamo certi che ogni famiglia disponga di almeno uno dei due?
E, nel caso di assenza di computer e/o di internet, possiamo parlare di “divario scolastico”?
Da una parte c’è una scuola che si è ritrovata, da un giorno all’altro, a dover ripensare la sua didattica e a gestire una classe virtuale (spesso in pigiama), con lezioni su Zoom o Google Classroom, verifiche e compiti da consegnare su Moodle.
Dall’altra parte ci sono famiglie in cui viene dato per scontato che siano dotate dal punto di vista tecnologico.
Famiglie connesse… o no? 
Dati alla mano, 3 su 4 famiglie con un minore non hanno un pc fisso, 1 su 2 ha un pc portatile, 1 su 3 un tablet.
E se nelle famiglie i figli fossero due o più?
Come si organizzano, a quel punto, lo smart working dei genitori e le lezioni online dei ragazzi?
Ai posteri (ma non troppo) l’ardua sentenza. Sono domande, provocazioni che chiedono una riflessione.
E se il problema, invece, risiedesse nella connessione?
Bigblu una risposta, a questo quesito, ce l’ha: il satellite.
Questo arriva dove le tecnologie tradizionali non arrivano, e funziona anche dove si deve trasmettere, ma non è presente un buon uplink, perché i profili satellitari vanno da 6Mbps a 10Mbps.