
Dimmi quando sei nato e ti dirò di che generazione sei
Settembre 8, 2020
Ci sentiamo un po’ Generazione X, un po’ Millennials, un po’ Generazione Z. Non per l’età, ma per il semplice fatto di “essere” nella tecnologia, di viverci, di lavorarci. Siamo nativi digitali proprio dal 2001, anno in cui questo termine fu coniato dallo studioso newyorkese Marc Prensky, perché da allora cerchiamo soluzioni performanti per il mondo internet. E sappiamo quanto sia importante che il contesto tenga il passo e il ritmo con le trasformazioni digitali, scuola in primis.
E-maturity
Uno studio condotto da Glocus (think tank fondato e presieduto da Linda Lanzillotta con il pallino per l’innovazione tecnologica nella PA e il superamento del digital divide per rilanciare il sistema Italia) evidenzia questo: è in aumento il gap tra gli studenti, nativi digitali, e i docenti, “immigrati digitali”.
Un punto di partenza per colmare questa distanza è l’ICT. L’Information and Communications Technology offre soluzioni fondamentali per la condivisione del sapere, come le LIM, le lavagne interattive multimediali. I puristi grideranno allo scandalo, ma in realtà non si tratta altro che fondere tradizione e innovazione, in linea con i tempi.
Dati alla mano, ad oggi il 4% delle scuole italiane è “no digital”, ovvero fa uso di soli testi cartacei per l’istruzione, mentre il 21% è ancora a uno step iniziale, e molti sono ancora i professori con un grado di e-maturity ancora al di sotto della soglia.
AAA educazione tecnologica cercasi
Per questo il nostro è un appello accorato affinché gli enti educativi siano sempre preparati sulle evoluzioni tecnologiche. E non è un peccato di presunzione il nostro, bensì la consapevolezza – dovuta anche a studi e ricerche – che i ragazzi, con le nuove tecnologie, apprendono in modo più efficiente, veloce e coinvolgente. Attenzione: “Nativo digitale” non è sinonimo di esperto di tecnologia. Si sa, non si nasce imparati. Per questo, a maggior ragione, la scuola è chiamata a insegnare il corretto uso di tecnologie e dintorni… a tutti, per partire, già dai banchi di scuola, a eliminare il digital divide.
E voi? Sapete a quale generazione appartenete e con quale periodo tecnologico coincidete?
Baby Boomers
Sono i nati tra il 1946 e il 1965, figli del “baby boom”, ossia del periodo del boom economico e demografico post Seconda Guerra Mondiale.
È la generazione benestante e ambiziosa, orientata a carriera e lavoro, predisposta al risparmio. Vive nel periodo delle rivoluzioni culturali, delle lotte per i diritti civili, del rock, del pacifismo, del femminismo, della rivoluzione sessuale.
La vita social dei Baby Boomers? Il 75% di loro è su Facebook.
Generazione X
I nati tra il 1965 e il 1980, anni corrispondenti, storicamente parlando, alla fine della guerra fredda. L’espressione “X” arriva nel ’91 da Doug Coupland e dal romanzo “Generazione X”. È la generazione “schiacciata” tra l’ “American dream” e la tragedia delle Torri gemelle.
Presenta un’apertura mentale maggiore verso le “differenze” (di genere, sessuale,…) e cresce già con la tecnologia, con Internet, con Yahoo e Google. Né carne, né pesce, non ha la sicurezza economica del Baby Boomers e non è ancora totalmente precaria come la generazione successiva.
Millennials
Alias Generazione Y, Millennial Generation, Net Generation, ovvero tutti i nati tra il 1980 e fine anni ’90.
Il tratto distintivo?
Un utilizzo sicuro, familiare e facile con la comunicazione, la rete, le tecnologie digitali.
Ma è anche la generazione della precarietà, dei “bamboccioni”, del “vivo con mamma e papà fino a 30 anni e oltre”, perché si trova ad affrontare la crisi economica del 2007.
Generazione Z
I nati tra fine anni ’90 e il 2015: la prima e vera generazione nativa digitale, con uso di Internet sin dalla nascita.
Sono la “social e selfie – generation”. Socializzano attraverso i social media e utilizzano la tecnologia quotidianamente. I giovanissimi passano connessi quasi 3 ore e 40 minuti, 50 minuti in più della media globale.
È a loro che guarda il mercato del digital marketing, sono loro che dettano le regole.