Relazioni digitalizzate

Maggio 14, 2020

Schermi e rapporti umani

COVID-19 e adolescenti rinchiusi nelle loro camerette? Clausura dilagante?

In realtà il quadro che si ha di fronte non è così “tragico”!

L’adattamento della Generazione Z

Scuola a CasaIl Coronavirus ha messo in luce le potenzialità dei social come strumento – buono! – di relazione quotidiana con i propri pari. 

Sono loro, i nativi digitali, ad essersi meglio adattati all’isolamento sociale imposto, reagendo alla mancanza di relazioni fisiche sociali con soluzioni digitali.

I teenager – l’attuale Generazione Z (i “dopo” Millennials) – sono preparati per una vita da remoto: si formano con la DAD (Zoom, Google Meet), gestiscono relazioni a livello digitale (Skype, videochiamate su WhatsApp o su Instagram, saltano con nonchalance ed esperienza da un social all’altro.

Empatia

L’emergenza sanitaria ha dimostrato queste capacità e ha permesso lo sviluppo e l’incremento di strumenti, come la didattica e l’acquisto online (ecommerce). 

Attenzione, però. Il digitale ha un potenziale pazzesco, e lo abbiamo toccato con mano, ma non va inteso come sostituto del rapporto umano, che rimane la dimensione più importante (e pratica) della relazione tra persone.

Nessun canale digitale potrà mai sostituire una carezza, un abbraccio (quando potremo nuovamente tornare a scambiarceli), l’empatia, il linguaggio non verbale. 

La soluzione?

Prendere il meglio da entrambi i mondi, integrandoli, facendoli convivere.

La tecnologia è oggi un ambiente abitato con un linguaggio che si incrocia con quello reale e che ridetermina la formazione dell’identità personale.

Un mondo non esclude l’altro e un mondo non sostituisce l’altro.